Luce d’estate ed è subito notte, Jón Kalmar Stefánsson

«C’è spazio per ogni cosa nel respiro del cielo». In Islanda, d’estate, la luce pare infinita. I quattrocento abitanti di un piccolo paesino nella campagna islandese si trovano così a fare i conti con un richiamo inatteso, uno slancio irrefrenabile che li spinge a indagare i sentimenti più profondi, le paure più nascoste, i sogni che attendono pazientemente di avverarsi. Sarà per la luce? Forse, … Continua a leggere Luce d’estate ed è subito notte, Jón Kalmar Stefánsson

T. Singer, Dag Solstad

«Per Singer una biblioteca era strati su strati di materiale sedimentato, libri polverosi. La biblioteca era un labirinto e il sistema di catalogazione un modo per affrontarlo. Padroneggiarlo era una fonte di grande soddisfazione per lui. Libri polverosi, ognuno al suo posto nel labirinto, e chi conosceva il codice poteva semplicemente scendere nel sotterraneo e prendere uno di quei preziosi tesori. Che Singer alla fine avesse deciso di fare il bibliotecario era dovuto anche al fatto che gli piaceva l’idea di diventare un custode dei libri. Era così che amava rappresentarsi. Il suo legame più profondo, anzi il più compiaciuto, con il mestiere che si era scelto era quindi di tipo metaforico. Il custode dei libri».

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Il libro del mare, Morten A. Strøksnes

«La notte dormo con la finestra aperta. C’è solo una brezza leggera nell’aria e il tenue sciabordio del mare contro gli scogli filtra attraverso la sottile membrana del sonno. Sul lato estremo delle Vesterålen hanno una parola tutta loro per indicare il suono del mare che arriva dalla finestra della camera da letto in una mite notte d’estate, lambendo dolcemente la battigia: sjybårdurn».

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