
«Non c’erano limiti, né confini, al futuro. E un uomo non avrebbe saputo dove mettere la sua felicità».
Nella valle percorsa dal fiume Salinas, nella California settentrionale, John Steinbeck ambienta uno dei suoi romanzi più famosi e più intensi. Spesso definito come il capolavoro della maturità dello scrittore, La valle dell’Eden è una saga famigliare che racconta l’intrecciarsi di due storie principali, ovvero quella della famiglia Hamilton e quella della famiglia Trask, e ricopre un arco temporale che va dalla Guerra civile alla Prima guerra mondiale.
La valle dell’Eden è un viaggio che trascina e stupisce fin da subito per la prosa vivida con cui vengono descritti i fatti e i personaggi. È impossibile non provare simpatia per Samuel Hamilton, un irlandese emigrato in America che alterna il lavoro manuale alle riflessioni filosofiche, o per la sua grande famiglia. È impossibile non seguire con apprensione le vicende di Cyrus Trask, al quale il padre ha insegnato fin da bambino che l’unico modo per sopravvivere è lottare per se stessi non affidandosi a nessun altro. In conclusione credo che i personaggi siano il punto forte di questo libro: sono talmente veri che sembrano uscire dalla pagina e diventare persone in carne ed ossa, per le quali viene naturale provare empatia, pietà, tristezza, gioia.
La valle dell’Eden è il libro perfetto per voi se cercate una storia capace di emozionarvi che abbraccia diverse generazioni e che riesce a portarvi lontano, in un’America rurale e affascinante.
Bompiani, traduzione di Maria Baiocchi e Anna Tagliavini