
«Il dolore era sempre lì, non finiva mai».
Aldo e Vanda si sposano da giovani perché non vedono l’ora di iniziare una nuova vita insieme. Un giorno, però, qualcosa si rompe: si rendono conto che il loro matrimonio è diventato come un vaso pieno di crepe che può rompersi da un momento all’altro. Aldo prova ad allontanarsi per tentare di fare chiarezza nella sua vita e capire cosa desidera davvero. Vanda resta sola in quella che era stata la casa di entrambi, a badare ai figli, a fare di tutto per non andare in mille pezzi, proprio come il loro matrimonio. Eppure ci sono certi rapporti che sono destinati a sopravvivere al dolore, ai colpi bassi, ai tradimenti. A volte ammettere che qualcosa è cambiato è il primo passo per costruire una relazione diversa, basata sul compromesso e sui ricordi del passato.
Lacci racconta in maniera brillante e spietata la storia di un matrimonio che crolla sotto il peso di desideri non condivisi, pensieri non detti, bisogni diversi, un amore che non è più quello di un tempo. Tuttavia si può scegliere comunque di rimanere insieme, di mantenere la promessa fatta all’altare quando ci si prometteva di amarsi nella buona e nella cattiva sorte, anche se ormai il matrimonio è come un guscio vuoto, un involucro senza senso. Restare insieme, sì, ma a quale prezzo?
Einaudi